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Patologie della spalla

La spalla ha la maggior possibilità di movimento di tutto l’organismo ed è punto di collegamento tra l’arto superiore e il corpo. Per la sua grande mobilità può incontrare patologie infiammatorie o traumatiche.
Qui di seguito sono elencate e spiegate le principali patologie a cui può essere soggetta la spalla.

Capsulite adesiva

Patologia infiammatoria che causa la perdita di mobilità dell’articolazione omero scapolare. È una condizione dolorosa e invalidante, una patologia in cui tipicamente i sintomi si presentano in maniera lieve e peggiorano gradualmente nel tempo. La patologia comporta una limitazione forte dei movimenti della spalla. Il dolore costante, che tende a peggiorare nelle ore notturne, può rendere impossibili anche i gesti più semplici. Per questo è necessario un buon programma riabilitativo che in una prima fase cerca di ridurre la sintomatologia dolorosa in modo da migliorare la condizione del paziente e dare la possibilità di iniziare la mobilizzazione della spalla in tutti i suoi gradi di movimento e il successivo stretching della capsula interessata dalla patologia.

Fratture

A carico di una o più componenti del complesso scapolo-omero-toracico, quindi frattura della testa dell’omero (trochite, trochine, collo dell’omero ), della scapola, della clavicola.  Possono essere trattate conservativamente o chirurgicamente a seconda della complessità e delle caratteristiche del paziente ( età, lavoro, anamnesi). In entrambi i casi è necessario un importante programma riabilitativo volto al recupero articolare perso in seguito al periodo di immobilizzazione, che al recupero funzionale con il rinforzo dei muscoli del complesso scapolo-omero-toracico.

Lesioni del plesso brachiale

E’ uno dei plessi nervosi appartenenti al sistema nervoso periferico costituito dai rami anteriori dei nervi cervicali quinto, sesto, settimo e ottavo (C5-C8), dal ramo anteriore del primo nervo toracico (T1) e da rami anastomotici dei nervi quarto cervicale (C4) e secondo toracico (T2). Questo plesso si estende dal midollo spinale, attraverso il canale cervico-ascellare nel collo, al di sopra della prima costola e nell’ascella. Fornisce fibre nervose afferenti ed efferenti al torace, alla spalla, al braccio e alla mano. Le cause di lesione possono essere molte e comprendono per lo più eventi traumatici e stiramenti diretti. Le sintomatologie legate a questa patologia possono essere molto variabili in base alla gravità della lesione e alla zona colpita. Quando ci troviamo di fronte a una lesione completa del plesso brachiale abbiamo tutta una serie di sintomatologie molto gravi a carico di tutto l’arto superiore. Se la lesione è parziale i sintomi differiscono a seconda del tronco leso. Gli obiettivi generali da raggiungere in ogni caso dalla fisioterapia sono la conservazione delle escursioni articolari, il mantenimento del trofismo dei muscoli colpiti o paralizzati, il miglioramento dello stato cutaneo e sottocutaneo con trattamento di edema, aderenze e cicatrici, la conservazione ed equilibrio dei e tra i muscoli agonisti e antagonisti e la prevenzione della algoneurodistrofia.

Lesioni tendinee

Spesso a carico dei tendini della cuffia dei rotatori (muscoli sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare ) di natura traumatica o  degenerativa con rottura che può essere parziale o completa. Le rotture degenerative della cuffia dei rotatori sono la naturale evoluzione di una tendinopatia cronica della cuffia e di un conflitto esterno sotto-acromiali. Le rotture traumatiche della cuffia dei rotatori riguardano soprattutto pazienti giovani, sportivi “overhead” durante la pratica sportiva che riportano lesioni da sovraccarico ripetuto, oppure sono conseguenza di cadute sul moncone di spalla nel corso di incidenti.

Il dolore è il sintomo principale: compare dopo normale attività sportiva, particolarmente dopo periodi di intensificazione dell’attività, a gradi estremi di articolarità e spesso in regione anteriore, laterale della spalla, ma anche sotto-acromiale e in abduzione/extra-rotazione e sopra i 90° di flessione. Il dolore nel tempo comporta una riduzione dell’escursione articolare con difficoltà crescente di svolgere le attività della vita quotidiana.  Il trattamento prevede la riduzione della sintomatologia dolorosa e il rinforzo dei muscoli stabilizzatori e abbassatori dell’articolazione in modo tale da ridurre il conflitto sub-acromiale; in caso di intervento chirurgico dopo la rimozione del tutore si provvede al recupero articolare con mobilizzazioni passive e successivo rinforzo muscolare prima con esercizi isometrici e poi con elastici di intensità crescente.

Sublussazioni e lussazioni

Sia nel caso di un primo episodio che in caso di recidive è necessario un intenso programma riabilitativo per il rinforzo dei muscoli stabilizzatori della spalla per impedire successivi episodi di lussazione i modo tale da evitare ulteriori danni all’articolazione che in futuro potrebbero portare a dolore cronico, instabilità e necessità di un intervento chirurgico.

Tendiniti

Per tendinite si intende l’infiammazione di uno o più tendini che fanno parte dell’articolazione scapolo-omero-toracico, caratterizzata generalmente da dolore (presenta sia col movimento che a riposo) e da limitazione nell’esecuzione di alcuni movimenti. Può essere causata da traumi, dall’eccessiva ripetizione di movimenti che stressano l’articolazione fra scapola e omero, dalla naturale degenerazione delle strutture tendinee dovuta all’età o da postura e movimenti impropri per l’articolazione o dalla combinazione di più d’uno di questi fattori. Spesso, specialmente quando la causa dell’infiammazione è l’eccessivo sforzo, l’infiammazione si risolve attraverso il riposo, il ricorso a farmaci antinfiammatori e a terapie fisiche e fisioteratipiche

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